Le biografie di Mons. Pio edite nel passato erano ormai esaurite e così abbiamo progettato una “nuova” biografia di Mons. Pio arricchita di numerose foto stampate su carta lucida. Considerata l’importanza di documentare anche visivamente Mons. Pio, i luoghi nei quali ha vissuto, alcuni altri personaggi citati nel testo, abbiamo pensato che si doveva accettare come inevitabile un rialzo del prezzo: 18 euro.

Ci scusiamo di non poter offrire un prezzo economico, ma vogliamo sperare che non rimarrete delusi dal nostro libro, realizzato con il contributo generoso e indispensabile della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

Il libro potete richiederlo a noi, oppure, se preferite, potete acquistarlo nelle migliori librerie: il costo è sempre di 18 euro.
Se decidete di richiederlo a noi, dovrete scrivere il vostro nome e indirizzo a suore@suore.it (specificando quante copie del libro desiderate); quindi dovrete indirizzare un vaglia postale di 18 euro (comprensivo delle spese postali) a:

Suore Domenicane dello Spirito Santo
via Bolognese n. 111
50139 Firenze.

Se decidete di acquistarlo in libreria, ecco allora il titolo dettagliato del libro:
Lodovico Ferretti, Pio Alberto Del Corona. Un Vescovo nell’Italia nascente, nuova edizione in lingua corrente, riveduta e annotata, con l’aggiunta di scritti del Beato H.–M. Cormier e di Mons. A. Luddi, a cura di Marco Marrocchini, Firenze, Edizioni Nerbini, 2010, pagine 184, euro 18,00

Come “assaggio” del libro pubblichiamo qui sotto la prefazione (senza le note) e l’indice:

 

PREFAZIONE

Avvicinandosi il primo centenario della morte di Mons. Pio Alberto Del Corona (1912 – 2012), da più parti era avvertita la necessità di rendere disponibile al pubblico una biografia; dato che quelle pubblicate in passato sono da anni fuori commercio ed esclusa, per il momento, la possibilità di scriverne una nuova, si è pensato di ripubblicare la prima biografia, l’agile volume scritto, pochi mesi dopo la morte di Mons. Pio, da un suo amico Domenicano, il Padre Lodovico Ferretti. Questo libro ha goduto di una certa fortuna, tanto è vero che il Beato Cormier, allora Maestro Generale dei Domenicani, lo tradusse, presto e con molta libertà, in francese, aggiungendovi notizie e riflessioni che si basavano sulla conoscenza diretta che lui stesso aveva avuto di Mons. Pio. A distanza di quindici anni dalla sua prima fatica il Padre Ferretti, nello stesso anno in cui fu nominato Vescovo, pubblicò una versione molto ampliata (e di genere non divulgativo) della sua precedente biografia; questa versione rimane a tutt’oggi la pubblicazione più documentata e approfondita. Essendo però l’edizione maggiorata non adatta al grande pubblico, in occasione del primo centenario della nascita di Mons. Pio il Padre Innocenzo Marini O.P. pensò di ristampare la prima edizione, quella divulgativa. E molti anni dopo un altro Padre domenicano, Giacinto D’Urso, ha ristampato l’edizione del 1937: “per comodità di chi non ha tempo e modo di leggere la Vita più grande, scritta dallo stesso Autore”.

Pur volendo rimanere a livello divulgativo, si è pensato di arricchire l’offerta e di proporre, a complemento del ritratto spirituale, altri testi tanto validi quanto irreperibili: due capitoli tratti dalla biografia citata del Padre Cormier e un opuscolo scritto da uno dei più cari amici di Mons. Pio, Ambrogio Luddi. Il Beato Cormier, scandagliando la vita interiore di Monsignore, mostra come solamente un santo può comprendere l’anima di un altro santo. Luddi racconta aneddoti significativi e soprattutto approfondisce il valore e il senso del dolore nella spiritualità di Mons. Pio.

Infine, nell’Appendice IV, si è inserito un conciso aggiornamento storico, narrando gli eventi che in qualche modo hanno a che fare con Mons. Pio e che si sono svolti dopo il 1912 (anno in cui si ferma la prima edizione del libro di Ferretti): le traslazioni e la ricognizione canonica della salma di Mons. Pio, il processo di beatificazione, la storia delle suore da lui fondate.

Dal momento che questa pubblicazione ripresenta testi del passato, è doveroso illustrare i criteri che sono stati usati per questa operazione.

Innanzi tutto sono state aggiunte molte note, esplicative più che erudite, per rendere il testo totalmente comprensibile anche alle persone che non hanno una cultura teologica, liturgica, agiografica, storica, geografica; infatti una carenza comune ai tre autori (di meno in Luddi) è che presuppongono nel lettore una cultura simile a quella dello scrivente, rendendo così il testo parzialmente incomprensibile al grande pubblico. Il secolo che è trascorso dal lontano 1912, allarga il divario fra il lettore di allora e il lettore di oggi, che non conosce tutte quelle nozioni che l’autore presupponeva presenti nella mente dei primi lettori. Ecco il perché di così tante note, ecco perché il lettore non erudito non si deve spaventare: le note vengono in suo aiuto e sono redatte in un linguaggio accessibile.

E così si arriva all’altro compito che si è subito presentato come imprescindibile: rendere il linguaggio del testo (l’italiano di un secolo fa) accessibile al lettore odierno. Specialmente il libro di Ferretti ha subìto tante piccole modifiche: sostituzione di vocaboli, semplificazione della forma quando il periodo è troppo elaborato e ricercato.

I testi che Ferretti e Luddi citano fra virgolette sono stati controllati (e corretti) quando possibile, quando cioè era menzionato il riferimento bibliografico; in mancanza di un riferimento si è lasciato immutato il testo fra virgolette. Le citazioni inserite da Cormier pongono problemi diversi, perché si tratta di traduzioni in francese di testi originali italiani, testi dei quali non abbiamo il riferimento e che non si possono ripristinare nella versione originale italiana; non si è potuto far altro che tradurre in italiano un testo francese che era a sua volta tradotto dall’italiano.

Ai giorni nostri l’assenza di un riferimento bibliografico, o anche solo un riferimento approssimativo sono considerati peccati gravi per uno storico. Ma un secolo fa, quando hanno scritto i nostri tre autori, gli standard storiografici erano meno esigenti e nessuno si scandalizzava per citazioni imprecise o assenze di riferimenti. Ai lettori odierni si richiede di perdonare tali difetti e di apprezzare i tanti altri pregi di questi testi: l’impegno storiografico di Ferretti (il primo biografo, il primo cioè a reperire e ordinare le notizie sulla vita di Mons. Pio), il valore delle riflessioni spirituali di Cormier e Luddi.


 

 
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