C.Sig. Giorgina,
[…] Eccomi a dirle qualcosa delle
mie Monache di Firenze. Nel 75 fu cominciato a Firenze uno Stabilimento
o Convento per Suore Insegnanti Domenicane. In questo caro Asilo vennero
or sono due anni ad abitare le mie figlie le quali erano state sei anni
in una Villa a far vita religiosa e scuola. Le mie figliuole (si perdoni
al padre che può avere le illusioni della paternità come ne ha le
tenerezze) sono giovani angeliche affidate a una Superiora (vedova Elena
Bonaguidi) la quale è una santa, sublime e terribile amatrice di Gesù e
potente a imprimere l’ampiezza di slancio alle anime più fredde. Lo
spirito di quella religiosa famiglia è particolare. Mi sono sforzato di
stabilirlo educando quelle care anime alla pietà illuminata che attinge
l’ispirazione ne’ libri santi e nella Eucarestia. E’ spirito
eucaristico: sono anime eucaristiche e onorano di un culto amoroso il
Dio nascosto che è la lezione e il profumo della loro vita. Professano
una pietà singolare verso lo Spirito Santo e si salutano con questo
sublime: Lo Spirito Santo _ E’ Amore. Alle 6 la mattina vanno a Coro e
dicono le Ore della Madonna e si comunicano alla Messa ogni giorno. Alle
8 vanno a colazione dopo la quale si recano di nuovo in Chiesa per un
breve ringraziamento. Dopo il ringraziamento vanno ad aggiustare le
Celle. Alle 9 suona un Campanello e le Suore si prostrano adorando lo
Spirito Santo che a quell’ora discese nel Cenacolo. Alle 9 cominciano le
Scuole che durano sino alle 4 nell’estate, sino alle 3 nell’inverno. Le
Suore che non insegnano vanno ai lavori, ché del lavoro delle proprie
mani si mantengono. Alle 11 ½ v’è di nuovo il Coro e il Rosario. Alle 12
il Refettorio con la lettura del nuovo Testamento e Vite di Santi. Dopo
il Refettorio il Ringraziamento in Chiesa. E quindi la Ricreazione
nell’orto ove le Suore passeggiano, corrono, cantano, ragionano di cose
celesti. Alle 2 si ritirano e tornano ai lavori. Poi il Coro e il Lavoro
compiono le altre ore sino al Credo*. Al
suono delle 23* il saluto: Lo Spirito
Santo _ E’ Amore, dà il segnale del silenzio che finisce, e le Suore
parlano. Tornano all’aria aperta sino all’ora della Visita e Com.
Spirituale e del Matutino (nelle stagioni d’inverno lo dicono verso
l’Ora di Notte*. Quindi la Cena o il
Lavoro secondo le stagioni. Ricreazione con lettura, canto, musica,
lavoro secondo i giorni e le disposizioni della Superiora. Dopo la
Ricreazione una visita a Gesù e quindi al Riposo. Le pratiche poi
dell’Ordine non mi occorre descriverle, poiché sono lunghe e hanno
bisogno di spiegazione.
Queste care Monachine sono affidate
al P.Priore di S.Marco mio alunno e figlio [P.Ambrogio Luddi, n.d.r.].
Io le visito ogni Mese per confessarle, predicare loro, e ritemprare le
mie forze nel divino ambiente di quella Casa che è il mio gaudio, la mia
speranza e, spero, un giorno la mia corona. Eccole detto quel che è
l’Asilo delle Domenicane.
Aggiungo che fu ispirata la idea di
quell’impresa dalla lettura della Vita di S.Paola. Il mio Asilo doveva
essere (almeno osavo sperarlo) l’attuazione dell’ideale della Vita
Cristiana de’ primi secoli incarnata da S.Paola ne’ suoi Monasteri.
Aggiungo che fu cominciata quella
Fabbrica con elemosine raccolte da me. […] A questo uopo io proseguo ad
accattare per pagare il debito della Fabbrica e della Chiesa di stile
archi-acuto che si sta terminando. […] Il Signore ha dato a me il
rinfranco di molte figlie che mi amano con ingenuo ardore di mente e
sono riamate da me con affetto e tenerezza materna. […]
Affmo P. in G.C.
† F.P.A. de’ Pred.
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