CONFERENZA SPIRITUALE

DI MONS.PIO ALBERTO DEL CORONA

 

Meditiamo sulla sentenza di Paolo: E’ l'ora che ci destiamo dal sonno, dacché la nostra salute è più vicina ora di quando cominciammo a credere. La notte è avanzata e il dì si appressa. Gettiamo via le opere delle tenebre, rivestiamoci delle armi di luce. Parleremo dello spirituale sonno, de' suoi pericoli, del modo di scuoterlo.

Il sonno è depressione di forze, cessazione della vera vita e predominio di fantasia. Poiché l'uomo ha logorate, a dir così, le sue forze, è invaso subitamente dal sonno che lo getta in uno stato poco dissomigliante da morte. I sensi del corpo sono legati, l'intelletto e la volontà ristanno dal loro intimo lavorio, è perduta la coscienza di sé. Solamente la vita vegetativa che è l'ombra della vita, vigoreggia e la fantasia foggia e accozza immagini strane, onde nel sogno è letificata o attristata l’anima.

Anche a chi ha scelta l'ottima parte dandosi a Dio sovrasta il pericolo di assonnarsi nel cammino della salute. Può bene avvenire e avviene il più delle volte che l’anima languisca, perché non è in fiore in lei la verace vita dell'intelletto e della volontà, essendo l'uno ingombrato da pregiudizi e l’altra preoccupata da storte affezioni e passioni ignobili. Molti sono i fonti dei nostri errori; anzi tutta la precipitazione del giudizio stesso, in quanto non attendiamo bene alle parole che ci suonano all’orecchio né alle cose espresse dalle parole. Uno smanioso prurito di ribattere ciò che ne ferisce ci fa agresti e pronti nel dar sentenza e per lo più contro il vero. Vi sono i pregiudizi, cioè giudizi erronei non mai chiamati a severo esame, e questi ci fanno insipienti, ingiusti, talora anche tiranni. Le passioni provocano a ribellione la volontà e la inchinano a favore o disfavore e ci fanno torcere dalla rettitudine, perché ciascuno giudica secondo che è disposto dentro e occorre un lume superno per discernere e cogliere attraverso al velo tessuto dalle passioni la verità. Vi sono le fraudi della immaginativa, la quale dà corpo alle ombre e ci fa patire illusioni. La illusione è ingenita all’uomo e lo signoreggia e ne allaccia e stringe tutta la vita. Ha sue illusioni la verde età, la età giovanile, la età matura, la canutezza. C'illudiamo sui meriti nostri, sui difetti, sui pregi, nelle imprese, nell’esercizio de' ministeri, nel giudicare delle altrui cose e persone, c'illudiamo in vita e sino alla tomba. Il velame brillante della illusione che ha parentela con la speranza, allora si squarcia e alla morte potrà ciascuno dire: Ora sì che mi sveglio. La fantasia, i sensi, il cuore, la mente, tutto ciò che in noi è vita può traviarci dal vero, ed ecco la cessazione della vita verace, l'assonnarci e il sognare.

Si può dunque essere pronti e desti, agitarsi anche e fare strepito quanto alla corporale vita e nondimeno essere assonnati nell'anima, quanto alla verace vita ed alla eterna salute, laonde suona opportuna per tutti la parola di Paolo: E' ora che ci svegliamo dal sonno.

Vediamo ora i pericoli dello spirituale sonno.

Chi dorme corporalmente non vede, non ode, non opera, non comunica col visibile mondo; e tutto ciò può essere innocuo nell'ordine materiale, ma nello spirituale è di supremo pericolo. Chi non temerà di addormentarsi sul sentiero della salute? chi non paventerà la ignavia. il pigro stupore, questo quasi stato di morte che potrebbe farci destare in seno alla vendetta di Dio? 0 Dio, fate splendere la luce del vostro volto sopra di me, affinché io non mi assonni e il mio sonno non mi precipiti nella morte; che il mio nemico non sia contro di me prevalente.

Ma quali sono i mezzi di scuotere e sgombrar via questo sonno? E’ palese che per vivo lume o per forte strepito o per tocco o colpo di mano si rompe e scioglie il sonno: or la luce, il suono, il tocco o colpo che dir si voglia rendono immagine viva e vera della parola di Dio. Nel ritiramento l’anima ficca lo sguardo mentale in sé, chiede aiuto a scoprire le suo miserie, manda un gemito a Dio e Dio viene e dispiega in essa un'azione arcana che è tutto insieme lume, suono, tocco e colpo ineffabile. Il Verbo a lei splende, a lei parla, la tocca ed ecco il sopore è sciolto, l’anima riconosce e detesta le sue viltà, piange le sue apostasie, un dolce fuoco la investe e penetra e la unzione intima del celestiale amore la sana. 0 Dio, siatemi aiuto per non inciampare, soccorso nelle cadute, voi che innalzate l'anima e illuminate gli occhi e date sanità, vita e benedizione ( Eccles. XXXIV,20). Non cada l’anima mia nella  servitù dell’errore, non sia vittima di funeste illusioni, ma viva in seno alla verità e al vostro amore che è la vita verace. La eternità è ormai più vicina a me che quando cominciai la mia corsa. Alla luce vostra, alla fragranza vostra camminerò e in voi che siete sole mio e patria mia avrò riposo.

 

 

 
Suore Domenicane dello Spirito Santo
 via Bolognese, 111
50139  Firenze
e-mail: suore@suore.it 
telefono: 055 490026
FAX: 055 487911
Richiedi il documentario sulla vita delle suore   (vedi alla pagina filmati)

Tutti i contenuti presenti nel sito www.suore.it sono di proprietà delle Suore Domenicane dello Spirito Santo e ne è vietata ogni tipo di riproduzione anche solo parziale.
E' altresì vietata ogni tipo di modifica, alterazione e ripubblicazione dei materiali contenuti nel sopracitato sito web, in nessuna forma (cartacea,elettronica o altro)
senza l'esplicita autorizzazione scritta delle Suore Domenicane dello Spirito Santo.
Tutti i loghi, marchi, nomi di prodotti e società, non di proprietà delle Suore Domenicane dello Spirito Santo, presenti nel sito sopraindicato,
possono essere soggetti al copyright© dei rispettivi proprietari.