L’architetto
Antonio Romei, incaricato di progettare la chiesa, si è ispirato alle
linee rinascimentali della Basilica Domenicana di
Santa Maria Novella
(Firenze)
Il dislivello del
terreno ha permesso all’architetto di costruire sotto il piano stradale
vasti sotterranei e, sotto la chiesa,
una cripta.
L’interno della chiesa delle origini
Invocando la
protezione della Vergine Maria, il primo agosto 1876, iniziarono i
lavori; il denaro necessario proveniva dai benefattori e dalla vendita
dei libri scritti da Mons.Pio.
Sul far dell’estate
del 1881 tutto fu pronto e il giorno per la solenne benedizione fu
fissato per il martedì fra l’ottava del Corpus Domini, il 21 giugno
1881.
I LAVORI DI RESTAURO DELLA CHIESA
La chiesa e il coro dopo le modifiche degli anni ‘60
La chiesa è sempre
stata una parte integrante del complesso edilizio del Monastero. Negli
anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso è stata sottoposta a vari
restauri, modifiche e ampliamenti. Tali variazioni, realizzate senza
tener conto dello stile originario, non si sono armonizzate in un
risultato unitario.
Immagini della chiesa dopo il
restauro estetico degli anni ’90; nelle linee della volta si percepisce
il riferimento all’architettura della Chiesa di S. Maria Novella
Una singolare veduta dall’alto durante la solenne celebrazione per la
ricollocazione della salma di Mons.Pio
Con il tempo è
maturata l’esigenza di un nuovo restauro, un restauro di tipo
estetico che rimediasse alla giustapposizione di elementi e stili
diversi. Nel 1997 sono stati effettuati gli auspicati interventi per
unificare l’architettura e riportarla all’idea originaria: una
rivisitazione moderna e semplificata delle eleganti linee della Chiesa
di S.Maria Novella.
Il coro e la sacrestia
Il bassorilievo del ciborio è opera
di Amalia Ciardi Duprè
Le vetrate a forma di rosone: Dio
Padre e la Pentecoste
Nella lunetta due angeli invocano lo Spirito Santo
che discende sotto
forma di colomba
La parte posteriore della chiesa
vista da una terrazza del monastero